Per chi ancora non la conoscesse Tess Holliday è una tra le più famose e acclamate (e controverse) modelle oversize, l’unica della sua taglia a essere al suo livello professionale, inclusa nel movimento Bodypositive più mainstream, nonostante i puristi del movimento la vedano come fumo negli occhi.
La sua apparizione su SELF è epocale, funzionale alle vendite del magazine, il quale probabilmente perderà parecchi consensi: dopotutto Tess è grassa, grassissima e non è l’incarnazione del concetto di Salute secondo i salutisti che usano il peso come metro di misura dello stato di salute.
Eppure Tess è incredibilmente bella, sensuale, determinata, ricca.
E’ arrivata qui, e sin da piccola sognava di arrivarci, benché già fuori standard. Dapprima assistente alla poltrona, poi Make-Up Artist e modella amatoriale, molti di noi ricordano (io con le lacrime, vi giuro) l’annuncio del suo ingaggio da parte della Milk Model Management, avvenuto nel 2015.
Da li in poi ingaggi, shooting e copertine ovunque, anche su Vogue Italia, e ovviamente fiumi di critiche, sempre tristemente le stesse.
Il suo corpo enorme e splendido, animato da una personalità potente e determinazione rara, di quelle che fanno appunto la differenza nel mondo dei VIP e dei ‘normali’ troneggia sulla copertina di SELF con la citazione : ‘la salute di Tess non è affar tuo’ ed è proprio sulla ‘salute’ altrui (delle persone grasse e obese) che i critici più intransigenti non transigono, benché la loro effettiva competenza medica si limiti alla (poca) comprensione del bugiardino degli antibiotici.
Ma come dice la stessa Tess, rispondere alle accuse di chi ci odia -e finge di preoccuparsi per la nostra ‘salute’ e paventa un’apocalisse causata dai costi sanitari delle presunte malattie causate da sovrappeso e obesità- con il nostro perfetto stato di salute è un atto controproducente che ci relega a umani di serie B.
Dicendo a chi ci accusa che le nostre analisi sono perfette e che siamo sani, si perpetua l’abuso contro i corpi più grandi e la mentalità secondo la quale possiamo esistere in pace solo se siamo sani.
La realtà è che non dobbiamo rendere conto a nessuno e non dobbiamo dimostrare che siamo sani o no, perché non sono affari di nessuno. Sono affari solamente nostri e nessuna condizione di salute può permettere agli altri di discriminarci. Perchè sarebbe una violazione dei diritti umani bella e buona.
link all’articolo di SELF : https://www.self.com/story/tess-holliday
( 28\06\18 – Samantha Schloss)
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